L’Università di Firenze festeggerà nel 2024 i suoi 100 anni di vita, ma è un albero con radici profonde, che si snodano a ritroso nel tempo fino al 1321, anno di fondazione dello Studium da parte della Repubblica fiorentina. Tracce persistenti di questa storia profonda si ritrovano nello straordinario patrimonio culturale, scientifico ed artistico del nostro Ateneo. Se il “Giardino de’ Semplici” (Orto Botanico) istituito nel 1545 da Cosimo I de’ Medici è la sezione più antica del Museo di Storia Naturale (oggi facente parte del Sistema Museale di Ateneo, SMA), tutte le collezioni scientifiche presenti nelle altre sedi si fondano sul nucleo quattrocentesco delle collezioni medicee e sono delle testimonianze vive dell’ininterrotta avventura della scienza a Firenze degli ultimi cinque secoli. Un percorso che ha vissuto una tappa fondamentale con l’avvento dei Lorena, se è vero che fu Pietro Leopoldo nel 1775 ad inaugurare Il Regio Museo della Specola, il primo Museo naturalistico europeo aperto al pubblico. Arricchiscono questo patrimonio gioielli di arte come Villa Galileo o la villa medicea de La Quiete (sempre afferenti al SMA), palazzi storici con i loro arredi e le loro decorazioni, archivi e biblioteche con volumi unici e di eccezionale pregio.
Questo immenso patrimonio culturale rappresenta la nostra identità che abbiamo il dovere di tutelare, valorizzare e condividere con la città e il territorio. Ma allo stesso tempo, questo patrimonio costituisce un incredibile strumento di ricerca, didattica e Terza Missione, di cui vanno esaltate e fruite tutte le potenzialità.
La sfida è quella di trovare un equilibrio fra vocazione scientifica e condivisione al servizio della società e dello sviluppo. Alcune azioni che possono essere attivate a questo fine sono:
La situazione attuale dei tre nuclei museali di Anatomia, Anatomia Patologica e Medicina legale è fortemente compromessa, nella sua fruibilità, dalla situazione di inagibilità del Padiglione 10 del complesso ospedaliero di Careggi, che deve essere restaurato. Data la tipologia di questo materiale, finalizzato, un tempo, alla didattica, sarebbe auspicabile prevedere la realizzazione di un Centro di Documentazione per la Storia della formazione medica, dotato di spazi propri all’interno dello stesso rinnovato complesso ospedaliero, nel quadro delle esigenze della musealizzazione, ma soprattutto nell’ottica dell’offerta di un servizio destinato a un’utenza particolare quale quella delle studentesse e degli studenti e, più in generale, quella rappresentata dai diversi frequentatori di una struttura sanitaria. Sarebbe inoltre auspicabile realizzare un percorso di integrazione di queste importanti collezioni museali all’interno del Sistema Museale di Ateneo.